UOMO SOLO IN FILA
Dopo l’inesauribile successo di Mi Voleva Strehler, con la sua ineguagliabile e sofisticata ironia, Maurizio Micheli porta in scena un nuovo personaggio, vittima consapevole del senso e non-senso della vita. Un uomo solo è in coda in un anonimo ufficio di Equitalia a fianco di altri esseri umani che come lui aspettano di conoscere il loro destino. In un posto che non si sa bene cosa sia e dove sia, c’è un uomo in coda, una coda invisibile, che non si sa perché e quando è cominciata, né quando finirà: forse mai. Gli uomini in fila dovranno pagare per qualche colpa commessa; una rata saltata, una multa dimenticata, una bolletta tardata, comunque un debito di cui dovranno rendere conto a qualcuno. Mentre attende in fila, Pasquale ripercorre la sua vita; pensa agli errori fatti, alle sue scelte, anche ideologiche. Pensa ai sogni franati, alle occasioni perdute, alle gioie e ai dolori. Protagonista è l’attesa, quella dell’assurdo quotidiano in cui trovano spazio pensieri, speranze, inquietudine, pazzie, canzoni e… illusioni.